Il Sole 24 Ore - 2 novembre 2003
Intervista al
senatore
Franco
Bassanini
di Lina Palmerini
2 novembre 2003
"INTESA BIPARTISAN"
"Le gestioni devono essere messe in
gara entro il 2006"
Un'intesa bipartisan
per salvare il processo di liberalizzazione dei servizi pubblici locali
"bloccato" dall'articolo 14 del maxi-decreto legge della Finanziaria.
Franco Bassanini, ex ministro diessino, parla alla maggioranza ma anche a chi,
nell'opposizione, appoggia l'asse Lega-Tremonti.
Al Senato c'è già stata la fiducia al decretone,
quali strade restano per cambiare le nuove regole?
Con l'articolo 14 il Governo con una mano afferma il principio delle
liberalizzazioni ma con l'altra lo nega totalmente. Il punto è che le nuove
norme consentono di aggirare l'obbligo di affidare la gestione dei servizii in
gara o attraverso la gestione in house, oppure con la finta apertura a soci
provati. Il Centro-sinistra al Senato si è battuto con molta forza presentando
una serie di emendamenti e mettendo in imbarazzo chi, nella maggioranza,
sostiene la strada delle privatizzazioni. Ora la cosa più normale sarebbe
cambiare il testo dell'articolo 14 alla Camera ma questo è difficile perchè il
Governo si è ormai avviato sulla strada impervia del voto di fiducia. La
soluzione, allora, è di intervenire sulla legge Finanziaria: entrerà in vigore
dopo la conversione del decreto legge, quindi, può correggerlo.
E' possibile un accordo con la
maggioranza?
Un'intesa bipartisan l'avevamo già raggiunta due anni fa, con quello che
poi è diventato l'articolo 35 della Finanziaria. Ci fu lo scorso anno e ancora
oggi ne vedo le condizioni.
Ma con quali contenuti?
La condizione è che si preveda una scadenza certa, che può anche essere a
dicembre 2006, entro la quale tutti i servizi vengano attribuiti con una
procedura competitiva, cioè vengano affidati in gara. Si possono
prevedere termini più lunghi per alcuni servizi, penso all'acqua o
all'elettricità, ma la condizione è che, alla fine, sia la gara a decidere a
chi viene affidata la gestione di un servizio locale.
Questa vicenda non si sta trasformando
in una battaglia ideologica: pro o contro il pubblico?
Il problema non è quello di fare di fare una scelta su un principio
ideologico: privato contro il pubblico. C'è invece la convinzione, e credo sia
comune, che la procedura competitiva onesta è l'unico modo per misurare chi è
più efficiente, chi, tra aziende pubbliche o private, riesce a offrire servizi
migliori a prezzi più bassi. Questo è il punto chiave: solo la competizione è im
grado di stimolare efficienza e tradursi in un vantaggio per enti locali
e cittadini.
Lei auspica un'intesa bipartisan ma nel
suo schieramento non sono pochi a sostenere la linea della Lega...
La Lega e un pò il ministro Tremonti, nella maggioranza, sono diventati i
difensori del pubblico incrociando così anche un certo mondo di sinistra. Devo
dire che al Senato l'opposizione è stata compatta, però, non mi faccio
illusioni. So che al nostro interno c'è chi guarda con diffidenza la scelta
della liberalizzazione. E questo sarà più evidente alla Camera.