Il Sole 24 Ore
25 ottobre
2003
Intervista al senatore
Franco Bassanini
di Marco Rogari
ECCO PERCHE'
ABBIAMO UNIFICATO TESORO E BILANCIO
E' il
modello europeo, però Palazzo Chigi deve coordinare
"Hanno ragione quelli che sostengono che c'è un'eccessiva concentrazione
di poteri a Via XX Settembre, ma questo è dovuto non alla riforma varata dal
Centrosinistra bensì alla sua disapplicazione". Franco Bassanini (Ds)
difende a spada tratta la "sua" riforma dei ministeri: "Ha
permesso al nostro Paese di allinearsi ai principali partner europei". E
afferma che per ridimensionare i poteri di Tremonti basterebbe girare le
competenze sul Sud alle Attività produttive, come era stato previsto tre anni
fa, operare una marcia indietro sul decreto taglia-spese e riattribuire alla
Presidenza del consiglio i compiti di coordinamento sulla politica economica.
Senatore, che
cosa risponde alle critiche piovute da alcuni ambienti della maggioranza alla
"sua riforma?
Noi avevamo il
doppio dei ministeri degli altri grandi Paesi Ue: Germania, Gran Bretagna,
Spagna e Francia. Con la nostra riforma abbiamo adottato il modello europeo che
vede sempre tra ministri con e senza portafoglio un numero che varia tra i 15 e
i 18.
Ma le polemiche
riguardano soprattutto i super-poteri attribuiti al ministero dell'Economia...
Non c'è nessun Paese europeo che tenga divisi Tesoro, Finanze e Bilancio. E
quando ancora non c'era il ministero dell'Economia avevamo una situazione
imbarazzante: mandavamo all'Ecofin prima tre e poi due ministri, mentre tutti
gli altri ne mandavano uno solo. Aggiungo che la Francia non solo ha messo
insieme Tesoro, Finanze e Bilancio ma anche Industria, commercio con l'Estero.
Per An e Udc
sarebbe meglio riconfigurare le comptenze...
Sono tra gli estmatori
di Fini, che ad esempio alla Convenzione europea si è comportato bene:
sentirgli dire che la riforma Bassanini è stata fatta per avvelenare i pozzi in
vista della prevista vittoria elettorale della destra mi ha colpito. Resto
convinto che sul terreno dell'organizzazione del governo e dell'amministrazione
noi abbiamo lasciato alla maggioranza una situazione migliore di quella che avevamo
trovato.
Non è quindi
necessario ridimensionare i poteri di Tremonti?
I poteri di Tremonti
sono effettivamente diventati abnormi. Ma per ridimensionarli basterebbe
attuare gli strumenti della nostra riforma: tutte le competenze relative al
Mezzogiorno dovrebbero andare al ministero delle Attività produttive;
occorrerebbe limitare il decreto taglia-spese o quanto meno farlo gestire
direttamente dalla presidenza del Consiglio, sarebbe poi necessario che Palazzo
Chigi si riappropriasse del suo ruolo di coordinamento anche per la politica
economica.
Vuol dire che il
premier non si occupa volutamente di conti ed economia?
La nostra riforma attribuiva
a Palazzo Chigi il coordinamento effettivo dell'attività di governo e quindi
anche delle politiche gestite dal ministero dell'Economia. Ma poi Berlusconi ha
deciso di non occuparsi di questi aspetti: il premier interpreta il suo ruolo
più come capo delle relazioni esterne dell'azienda Governo che come quello
dell'amministratore delegato.